LA STORIA DELLA EBEBE DA BERGAMO: UN ESEMPIO DI CONCILIAZIONE FAMIGLIA – LAVORO
Acronimo di Erbesto Bertacchi Bergamo, la Ebebe è un’azienda storica del settore alimentare italiano. Nata nel 1916 come piccolo laboratorio pastificio, l’impresa si sviluppa tra gli anni Cinquanta e Settanta fino a diventare una realtà industriale con circa mille dipendenti. Dopo vicende alterne legate alla sempre più agguerrita competizione sul mercato globale, oggi vive un significativo rilancio grazie all’inserimento ai vertici direzionali della quarta generazione della famiglia Bertacchi, la quale non solo ha mantenuto con rara continuità la proprietà e la guida dell’impresa, ma ha anche saputo rinnovare la Ebebe coniugando tradizione sartoriale, creatività e innovazione.
La Ebebe vanta anche un altro merito, quella di credere e di investire nelle politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Stimolata dalle possibilità offerte da alcune normative in merito, l’azienda, promuovendo un interessante lavoro di rete che ha visto coinvolti istituzioni, sindacati e enti territoriali, è stata la prima impresa locale ad adottare azioni dirette a garantire una più facile articolazione tra tempi familiari e lavorativi, attraverso l’incremento di contratti a part time; la formalizzazione della flessibilità di orario in ingresso e in uscita; la formazione delle neo-mamme in fase di rientro in azienda; le “coppie di lavoro”, formate da due o più collaboratrici che, sulla base del principio del mutuo aiuto, si alternano nel lavoro garantendo l’adempimento delle consegne.
Altre iniziative innovative che hanno arricchito il ventaglio degli interventi di conciliazione hanno riguardato la creazione di uno sportello di ascolto e consulenza gratuito in azienda e l’accesso a visite specialistiche gratuite per tutti i dipendenti; il Baby Ebebe, un servizio di accoglimento dei figli dei lavoratori in età compresa tra i 5 e i 12 anni attivato durante le vacanze scolastiche di Natale e di Pasqua; l’asilo aziendale per 18 bambini, di cui 10 posti sono a disposizione dei figli dei dipendenti e 8 a disposizione della comunità locale.
I benefici per le dipendenti (nell’azienda lavorano per lo più maestranze femminili) e per le loro famiglie sono evidenti ma, come i dirigenti dell’impresa sottolineano, le azioni di conciliazione si traducono in concreti vantaggi anche per l’azienda stessa, che, da un lato, vede livelli più bassi di assenteismo e risparmi di carattere gestionale e produttivo, e, dall’altro, è in grado di attrarre, proprio in ragione degli ottimi benefit ai dipendenti, profili professionali altamente qualificati.
L’impegno della Ebebe a sostegno del benessere delle famiglie fa parte, del resto, del Dna dell’impresa. Negli anni ’30 vengono introdotti la mensa, il nido aziendale e le attività del dopo-lavoro. Negli anni Cinquanta i titolari della Ebebe favoriscono l’accesso alla casa di proprietà per le maestranze, finanziando loro prestiti senza interessi. Vengono inoltre organizzate vacanze a costi accessibili per i dipendenti. Negli anni Settanta nasce e si sviluppa il quartiere attorno alla fabbrica che favorisce la conciliazione dei tempi della vita familiare e quelli lavorativi.
Insomma, davvero un bel modo per dare a chi lavora in fabbrica lo spazio che merita e i servizi di cui necessita. Tutto a vantaggio del prodotto finale e della qualità degli ordini e della soddisfazione del cliente finale.